Dicono che Chios è un’isola con una personalità distinta ma io direi che Chios ne ha molte di personalità differenti per poter soddisfare tutti i gusti. Offre un mix di siti archeologici, spiagge uniche, paesi medievali, centri culturali e natura sorprendente che può incantare chi ha voglia di scoprire i suoi segreti.
Dai porticcioli pittoreschi della parte orientale alle spiagge affascinanti della costa occidentale e dalla bellezza selvaggia della parte settentrionale ai villaggi meridionali del mastice, Chios è un posto incantevole ancora non toccato dal turismo di massa.
Se non hai ancora deciso dove dormire a Chios, leggi questo articolo per prendere una decisione e goditi questo unico gioiello del Mar Egeo.
1. A Chios ci sono più di 90 spiagge
L’isola può essere famosa per il suo mastice e i suoi paesi medievali però ne ha anche una marea di spiagge con acque molto limpide che sono facilmente raggiungibili e non affollate. Ci sono spiagge piccole e spiagge grandi, spiagge quasi deserte e spiagge super attrezzate dove si possono anche fare gli sport acquatici. Spiagge di sassi, di sabbia, spiagge miste di tutti i colori e tutti i tipi. La più famosa che è assolutamente un must è quella di Mavra Volia che è una spiaggia unica, di sassi neri vulcanici con le acque profondi e cristalline. Si trova nella parte meridionale dell’isola vicino al porticciolo storico di Emporeios e al villaggio di Pyrgi ed è protetta dai venti del nord. Leggi qui quali sono le migliori spiagge di Chios.
2. Chios è l’isola del mastice
“L’albero della mastica”, cioè il lentisco (scientificamente chiamato Pistacia Lentiscus) anche se prospera in tutto il Mediterraneo, dalla Spagna alla Turchia e dal Israele alla Francia, produce il mastice solo a Chios, e più precisamente nella parte meridionale dell’isola, dominando il paesaggio ma anche la vita degli abitanti durante i mesi estivi. La resina aromatica ottenuta da quest’albero è chiamata mastica ed è riconosciuta dal 2015 come medicina naturale e classificata come prodotto a Denominazione di Origine Protetta (DOP). Si può trovare nella forma di polvere, di gomma, oppure come liquore o dolce alla mastica e si può comprare in vari posti sull’isola ma anche nel Museo della Mastica, un museo nuovo che racconta la storia e la produzione del mastice. Il Museo si trova in cima ad una collina di fronte al paese medievale di Pyrgi e vicino a gli altri paesi della mastica chiamati “Mastichochoria”. Vedi qui quali sono i posti da visitare a Chios.
3. A Chios ci sono 250 case padronali tradizionali con i frutteti
Una sorta di museo a cielo aperto, Kampos è una pianura a solo 5 km dalla città di Chios con i giardini di agrumi circondati da mura alte per proteggere i raccolti dal vento ma anche dai ladri che una volta rubavano i rinominati mandarini di Chios. All’interno di questi frutteti, divisi dalle stradine molto strette e labirintiche, ci sono delle case tradizionali costruite con la pietra locale color rossastro che risalgono al XVIII secolo. Tra le ville con i soffitti affrescati, i terrazzi grandiosi, i cortili a mosaico e le grandi cisterne in marmo, Kampos, un paese inizialmente abitato dai commercianti Genovesi, si offre per un bel giro a piedi o in bici. A Kampos si può prendere un caffè, visitare il Museo degli Agrumi ed acquistare dei prodotti locali.
4. Chios è l’isola di Omero
A 7km a nord del capoluogo dell’isola c’è Daskalopetra (che significa la pietra del maestro), una spiaggia, un porticciolo e un sito archeologico vicino alla piccola città costiera di Vrodados. La leggenda vuole che il famoso autore dell’Iliade e l’Odissea insegnasse i suoi allievi a Daskalopetra, seduto su una pietra enorme che ha donato il nome al posto. Chios è una tra le 7 città che si contendono il diritto di aver dato i natali a Omero. Leggi di più su Wikipedia.
5. A Chios c’è il villaggio medievale dei graffiti
Uno dei più spettacolari paesini medievali di Chios è sicuramente Pyrgi, un villaggio-fortezza che si trova nella parte meridionale dell’isola a 25 km dalla capitale. La decorazione geometrica in bianco e nero delle pareti esterne delle case di Pyrgi che si chiamano “xysta” è unica in tutto il paese. Si tratta di una rarissima tecnica che erroneamente ha donato il nome “villaggio dipinto” a Pyrgi, visto che non si tratta di dipinti ma di sgraffiti, di disegni grigi raschiati sul fondo bianco delle pareti. Pyrgi è uno dei villaggi della mastica (Mastichochoria) che fanno parte dei monumenti del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO. É uno dei più grandi paesi di Chios che ha una piazza centrale piena dei caffè e tre chiese antiche, Agioi Apostoloi (la chiesa più antica, costruita probabilmente nel XV secolo), Koimisis Theotokou e Taxiarchis. Si dice che Cristoforo Colombo passò per Pyrgi (addirittura alcuni sostengono che era nato a Chios) e prese marinai e cartografi per le sue esplorazioni. Fin oggi molte famiglie di Pyrgi portano il suo cognome.
6. A Chios c’è uno dei più importanti monumenti bizantini della Grecia
Nea Moni è un monastero bizantino del XI secolo, dichiarato patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, che si trova al centro dell’isola a 15 km dalla città di Chios. Noto per i suoi bellissimi affreschi e i suoi mosaici considerati tra i migliori esempi di arte del “rinascimento macedone” in Grecia, si estende su una superficie di circa 17.000 m2 ed è costituito dalla chiesa principale (“katholikon”), due chiese minori, la sala da pranzo (“trapeza”), le celle dei monaci (“kelia”), la sala di ricevimento (“triklinon”) e la cisterna d’acqua sotterranea. Durante la guerra con i turchi, il monastero è stato incendiato e i monaci sono stati massacrati. I loro teschi sono tuttora conservati in una vetrina in una delle cappelle del monastero.
7. A Chios ogni Pasqua si fa “la guerra dei razzi”
A Vrodados, una piccola città costiera a nord della città, ogni anno (con poche eccezioni) a Pasqua (ovviamente quella Ortodossa) si parte una storica battaglia tra due chiese, Agios Markos e Panagia Erithiani. La battaglia tra queste due parrocchie avversarie consiste nel lancio di razzi con l’obbiettivo di colpire i campanelli della chiesa di fronte. I razzi lanciati che sono fatti in casa sembrano fuochi d’artificio e risultano in una grande festa che ormai dura da un secolo e mezzo. Per scegliere dove alloggiare a Chios leggi qui.
8. A Chios c’è una delle montagne più alte dell’Egeo
Si chiama Monte Pelineo (o Pelinnaio) e si trova sulla punta nord-occidentale di Chios. È la montagna più alta dell’isola con un’altitudine di 1.297 metri (il picco di Agia Triada) che fin dall’antichità è stata un luogo di culto religioso. Secondo la leggenda, la dea Artemide invitò Orione a un duello a Pelineo per dimostrare la sua superiorità. Oggi a Pelineo ci sono i resti di un villaggio del VIII secolo ed è considerato una delle migliori destinazioni escursionistiche. Per fare trekking sui sentieri di Pelineo si può chiedere il sostegno di Chios Hiking.
9. A Chios ci sono pure le grotte
Chios è un’isola con una geodiversità unica con due grotte importanti. La prima è quella di Agio Galas a nord-ovest dell’isola, che è una delle più antiche della Grecia. Agio Galas è uno dei primi siti preistorici registrati in Grecia dove si trova un complesso di tre grotte che si estende ad una profondità di 220 m. Più a sud, vicino al villaggio medievale di Olimpi si trova la grotta dell’Olimpo (chiamata anche la grotta di Sykia) che è una caverna con una profondità di 55 metri considerata tra le più notevoli del paese per la decorazione speciale di stalattiti e stalagmiti. Secondo gli archeologi, le stalattiti della grotta hanno cominciato a formarsi 150 milioni di anni fa.
10. Chios è l'isola dei tulipani e delle orchidee
Chios è famosa a livello internazionale per la sua fauna e per i sui fiori selvatici in quanto ha una grande varietà di orchidee (sull’isola crescono 91 delle 108 orchidee europee) e tulipani selvatici che ogni primavera colorano di rosso i prati del centro di Chios (una zona vicino al villaggio di Tholopotami). Si tratta di quattro specie di tulipani tre delle quali crescono esclusivamente a Chios e soprattutto nella parte centrale e sud-orientale dell’isola. La gente del posto li chiama “lalades” dalla parola “lale”, il nome persiano del tulipano che passò attraverso i turchi nel dialetto locale dell’isola.